Bruxismo è un termine che deriva dal greco e che indica l’atto di digrignare i denti provocando attriti e stridore. Si tratta solitamente di un disturbo del sonno, dovuto alla ripetuta contrazione dei muscoli della masticazione. In letteratura viene definito come “parafunzione”, ossia come atto di movimento non finalizzato a un obiettivo.
La durata è nell’ordine dei secondi (circa 5-10 al massimo), ma nel corso di una notte vi possono essere molteplici manifestazioni o episodi.
Anche se nei bambini il bruxismo non deve allarmare è sempre bene parlarne con il pedodontista, ovvero il dentista dei bambini, per assicurarsi di non causare danni ai denti del bambino.
Cos’è il bruxismo
Il bruxismo notturno è l’abitudine a digrignare i denti durante il sonno ed è definito un disturbo del movimento nel sonno. Questo disturbo è piuttosto frequente, interessa circa tre bambini su dieci e presenta un’incidenza maggiore prima dell’età scolare. Nella maggior parte dei casi scompare spontaneamente con la crescita, solitamente al completamento della dentizione permanente.
Quando non viene adeguatamente seguito, questo disturbo può portare ad una progressiva usura dei denti, fino a compromettere i tessuti gengivali. Proprio per questo, il bruxismo viene spesso individuato dal dentista, che osserva sui denti i danni causati da questo disturbo.
Le cause nei bambini
Non è mai stata individuata un’unica causa cui attribuire la comparsa del bruxismo. Certamente è un disturbo del tutto involontario legato ai cosiddetti micro-risvegli, cioè brevissime e improvvise interruzioni del sonno. Qualunque fattore disturbante per il bambino in grado di generare micro-risvegli e può dunque venir considerato una concausa.
Nei bambini qualsiasi malattia può disturbare il sonno notturno, moltiplicando il numero dei micro-risvegli e determinando l’insorgenza del bruxismo. I bambini affetti da ritardo mentale o gravi disturbi neurologici (encefalopatie, paralisi cerebrali) spesso soffrono di questo disturbo.
Solitamente il bruxismo notturno nel bambino non presenta alcuna conseguenza. Nelle forme gravi possono presentarsi: usura dei denti decidui, più raramente anche degli elementi permanenti; disturbi ai muscoli masticatori con mal di testa.
Cosa fare in caso di bruxismo
Qualora gli episodi di bruxismo si manifestino con frequenza tale da causare mal di testa o avvengano anche durante le ore diurne, è consigliabile parlarne con il dentista per valutare un intervento. Anche se non esistono rimedi specifici e mirati per ridurre gli episodi di bruxismo, è possibile con l’aiuto dello specialista, monitorarne l’andamento e valutare un possibile rimedio ai sintomi.
Negli adulti affetti da bruxismo si utilizza il bite, ovvero un presidio medico, uno strumento da mettere tra i denti durante il sonno. Nei bambini non viene quasi mai utilizzato tranne in casi davvero critici, in cui si presentano complicazioni importanti. Lo specialista valuterà i danni causati dal bruxismo e, solo se questi saranno effettivamente di seria portata, si potrà pensare all’utilizzo del bite.